Servizi di mediazione

La mediazione culturale riguarda un processo bidirezionale di decodifica della comunicazione che si realizza su tre livelli:

  • livello pratico-orientativo: la mediazione a questo livello fa riferimento a quei compiti e a quelle funzioni che il mediatore svolge nei confronti del proprio gruppo di appartenenza e nei confronti degli operatori del servizio presso cui si trova ad operare. Il mediatore informa, traduce le informazioni, avvicina il servizio, lo rende al tempo stesso più accessibile e più trasparente. Informa gli operatori del servizio rispetto a specificità culturali, differenze e tratti propri della comunità d’origine;
  • livello linguistico-comunicativo: la mediazione a questo livello riveste un ruolo di traduzione, prevenzione e gestione dei fraintendimenti, malintesi, blocchi comunicativi. Il mediatore non si limita a tradurre fedelmente messaggi ed informazioni, ma chiarisce ciò che è implicito, svela la dimensione nascosta, dà voce alle domande silenziose e al non detto;
  • livello psico-sociale: a questo livello il mediatore può assumere un ruolo di cambiamento sociale, stimolo per la riorganizzazione del servizio, arricchimento della programmazione e delle attività che il servizio conduce. Il servizio diventa così più accessibile ed accogliente e un luogo di riconoscimento delle minoranze, di visibilità delle differenze e degli apporti culturali diversi. In questo senso la mediazione diventa essa stessa agente di cambiamento dinamico che promuove lo scambio e/o il mutamento di valori e di significati assegnati a parole, gesti, azioni, comportamenti considerati fino a quel momento tabù o invece insostituibili. Diventa uno strumento per dimostrare e aumentare la porosità della cultura, che si trasforma in relazione ad altri sistemi culturali.

La presenza del mediatore culturale è richiesta laddove può insorgere una difficoltà di comunicazione a causa della non conoscenza della lingua altrui, dove è possibile che nascano malintesi dovuti a differenti sistemi di codici, credenze, rappresentazioni culturali, e a causa di ciò si possano creare incomprensioni fra le rappresentazioni della società di accoglienza, la cultura dominante e l’appartenenza a un determinato paese. Il mediatore culturale, possedendo capacità linguistiche inerenti la lingua madre e adeguate competenze comunicative verbali e non, sapendosi porre in maniera decentrata rispetto a se stesso e alla propria cultura di appartenenza e ponendosi in relazione tramite un ascolto attivo basato sull’assenza di giudizio, non svolge soltanto funzioni di traduttore, ma collabora all’interno del servizio per decodificare il bisogno dell’utente tenendo conto delle aspettative e delle esigenze dell’operatore italiano.

PROFILO PROFESSIONALE E COMPETENZE DEI MEDIATORI INTERCULTURALI

I mediatori della Cooperativa prestano servizio in differenti ambiti: scolastico, sanitario, amministrativo e giuridico. Gli interveti e le competenze richieste sono molteplici:

A – contesto scolastico/educativo:

nei confronti dei figli di migranti:
- sostiene la prima fase di accoglienza e di inserimento
- ricostruisce la biografia e la storia scolastico-linguistica del bambino straniero
- rende esplicite le regole del servizio e della scuola
- riduce l’ansia e il disagio dello sradicamento
- fornisce visibilità e valorizzazione della cultura di appartenenza
- costituisce modello modello positivo di riferimento e di identificazione per bambini immigrati
- fornisce legittimità e valore alla lingua d’origine dentro la scuola
- facilita (di concerto con l’insegnante) il primo approccio all’apprendimento della lingua italiana

nei confronti delle famiglie migranti:
- informa e facilita  l’accesso all’uso dei servizi educativi mettendo in relazione i partners educativi
- traducemateriali informativi, avvisi,cartellonistica, documenti, ecc
- interviene in situazioni di conflitto (incidenti interculturalie/o fraintendimenti
- orienta i genitori neoarrivati

nei confronti di insegnanti, operatori educativi,istituzioni educative:
- contribuisce a risolvere difficoltà linguistiche nella prima fase di inserimento
- fornisce informazioni sulla storia del bambino, sui modelli informativi e scolastici del paese di origine
- fornisce informazioni sulla cultura di origine del bambino
- traduce informazioni e comunicazioni
- sostiene l’insegnante nell’insegnamento della lingua seconda

nei confronti degli studenti italiani:
- presenta altre culture
- fornisce immagini positive del paese d’immigrazione e delle loro culture
- narra e propone animazioni culturali
- coinvolge gli studenti in percorsi interculturali

B- contesto sanitario:

nei confronti del paziente o utente straniero:
- accoglie l’utenza straniera intervenendo a livello di comunicazione, sostegno e rassicurazione
- informa e orienta all’uso dei servizi offerti dalle strutture sanitarie
- può essere presente durante le visite  mediche in veste di facilitatore della comunicazione operatore/utente,
- interviene nella fase di analisi anamnestica aiutando l’operatore nell’individuazione di sintomi e dei bisogni influenzati dal modello culturale e dalla diversa concezione del corpo
- facilita l’acquisizione di fiducia da parte della persona straniera sulle proposte o sulle necessità sanitarie individuate
- si impegna, per quanto possibile, a personalizzare l’intervento attraverso la relazione interpersonale

nei confronti degli operatori sanitari:
- facilita la comunicazione durante le visite e i colloqui con utenti stranieri traducendo linguisticamente e “culturalmente”
- fornisce consulenza e chiarificazioni al personale sanitario sulla cultura di provenienza dell’utente
- offre la propria professionalità, secondo le esigenze, aiutando l’apertura e il consolidarsi del rapporto di fiducia con il paziente
- aiuta l’operatore a far accettare dal paziente procedure sanitarie e socio-sanitarie individuate e a superare gli eventuali conflitti
- aiuta l’operatore ad adottare procedure, organizzazioni e ritmi di lavoro modulati sulle esigenze individuali dello straniero

C- contesto giuidico:

nei confronti degli operatori sanitari:
- effettua traduzioni giurate
- produce materiale informativo nella lingua madre dell’utente
- fornisce consulenza al personale di servizio  sulle specificità  delle culture di appartenenza degli utenti

nei confronti del paziente o utente straniero:
- offre orientamento per il disbrigo delle pratiche burocratiche
- orienta e indirizza  i cittadini stranieri nei vari uffici di competenza

D – contesto sociale:

nei confronti degli operatori sociali:
- facilita la comunicazione linguistica e culturale tra gli operatori sociali e l’utenza straniera durante i colloqui
- offre consulenza agli operatori sociali per facilitare la risoluzione dei casi
- fornisce consulenza al personale di servizio  sulle specificità  delle culture di appartenenza

nei confronti del paziente o utente straniero:
- accoglie gli utenti stranieri che si rivolgono al servizio sociale;
- chiarisce ai cittadini stranieri i ruoli e i poteri ricoperti dalle figure professionali operanti in ambito sociale;
- rende esplicite le regole del servizio e della scuola;
- riduce l’ansia e il disagio.

 

SERVIZI DI TRADUZIONI

Il servizio di traduzione linguistica e interpretariato riguarda gli aspetti strettamente linguistici della comunicazione e utilizza il canale della comunicazione scritta (traduzione linguistica) e della comunicazione orale (interpretariato). Il mediatore che svolge servizi di traduzione e interpretariato non compie la sola attività di mediazione tra due lingue (mediazione linguistica), ma opera anche un’esperta rielaborazione del testo nella stessa lingua (traduzione endolinguistica), capace di rendere comprensibile il messaggio in base al destinatario, al fine di rendere possibile una comunicazione di qualità. Poiché la traduzione-interpretazione è infatti un passaggio importante e delicato che, se mal gestito, può pregiudicare la qualità e la comprensibilità di un testo, il mediatore deve essere un professionista della traduzione linguistica e dell’interpretariato, attento conoscitore della lingua e della cultura di arrivo oltre che di quella di partenza, esperto di traduzione specializzata, capace di gestire la lingua speciale e le convenzioni testuali del settore in questione e di adottare il giusto approccio metodologico.

Molto spesso, infatti, una semplice traduzione parola per parola è riduttiva rispetto ai risultati attesi dalla comunicazione poiché, in un’altra cultura, la stessa parola o la stessa immagine non hanno sempre lo stesso significato. Nella relazione bilingue fra utenti immigrati e operatori, dunque, il mediatore è la figura più completa per operare una vera e propria trasformazione da una semplice.

Il mediatore culturale, nell’attivazione di servizi di traduzione e interpretariato per i servizi informativi, svolge le seguenti funzioni:

  • traduce messaggi scritti e orali relativi al funzionamento dell’ente;
  • agevola il disbrigo delle pratiche burocratiche relative alla condizione di immigrato;
  • cura il consenso informato;
  • riporta la traduzione fedele delle parole dell’interlocutore, trasmettendo il senso della comunicazione e, se necessario, fornendo chiarimenti relativi al significato degli enunciati e all’utilizzo di varietà linguistiche standard e non (dialetti) e delineando la cornice culturale necessaria alla comprensione del messaggio;
  • riformula, quando necessario, le frasi che non sono state comprese da uno dei due interlocutori, adeguando il registro al destinatario (ad esempio, da tecnico a colloquiale);
  • trasmette le parole dell’interlocutore, approfondendo il significato dell’utilizzo di determinate parole, immagini, proverbi, modalità di formulazione di domande e risposte, ecc.;
  • riconosce e segnala ciò che è intraducibile per incompatibilità tra le due lingue e attiva strumenti linguistici di costruzione del significato (perifrasi, utilizzo del termine non tradotto e spiegazione del suo significato, ecc.) al fine di chiarire i concetti ed i termini che non hanno equivalenti linguistici nella lingua di arrivo;
  • rileva, segnala e restituisce le difficoltà di comprensione, le imprecisioni, le ambiguità e la confusione dell’interlocutore e tenta di comprendere il significato nascosto del discorso;
  • trasmette le espressioni aggressive o provocanti, cercando di limitare le censure al fine di non intaccare la completezza della comunicazione;
  • chiarisce il peso affettivo delle parole scelte dall’utente e dall’operatore, precisando il significato e la rilevanza dell’utilizzo di un determinato termine a seconda delle circostanze;

tiene costantemente informate le due parti su quello che sta succedendo traducendo tutto accuratamente.